Giovedì Santo
Coena Domini I confratelli portano da casa a mandià, un grosso tovagliolo, che contiene piatti e stoviglie; anche le bevande (vino in genere) provengono da casa. I confratelli più giovani servono in tavola il pasto, preparato dai cuochi addetti della confraternita. Il menù prevede: antipasto (acciughe salate, tonno, olive, verdure, il tutto immerso in olio extravergine d'olivo); pasta (mostaccioli) condito con un gustoso sugo di magro; di secondo è servita la buridda: lo stoccafisso cuoce per cinque ore in un grosso pentolone a fuoco lento di legna (si consumano 25 kg. di olio d'oliva); segue lo stoccafisso lesso; l'ultima portata, il baccalà fritto, i commensali più cortesi verso il gentil sesso lo mettono da parte per le donne della famiglia. Al termine è servita la frutta (arance, mele e due noci) e, come dolce, gli amaretti. In seguito i confratelli si spostano nell'oratorio, dove avviene il passaggio delle consegne del priorato e l'elezione, con votazione segreta, del Maestro dei Novizi, destinato a divenire Priore due anni dopo.