Abbandonate lo stress quotidiano e la freneticità dei ritmi cittadini immergendovi nel paesaggio agreste e nel tepore dell'ambiente rurale di Cesio.
Fatevi accogliere dalla calma e dalla tranquillità entrando in sintonia con un ambiente immerso nel verde, in grado di farvi rilassare e assaporare sensazioni genuine.
Le storie e le tradizioni popolari si tramandano dal medioevo, era in cui il paese di Cesio è sorto, e rendono l'atmosfera ancora più suggestiva.
Girando per il paese, avrete l'occasione di visitare antichi edifici e scoprire le storiche attività agricole divenute il marchio di fabbrica del paese nel corso degli anni.
Borgo della Valle Impero sviluppato sopra uno sperone in opposizione dominante nell'alta valle e circondato da vari rilievi tra i quali spicca il Monte Arosio, Cesio è situato all'incrocio tra la via di crinale del Rio Trexenda e le direttrici provenienti dalla valli del Maro, Impero, Arroscia e Merula.
Una strada unisce il paese verso levante al passo del Ginestro (684 metri s.l.m.) per scendere in provincia di Savona.
Proseguendo lungo la statale 28 si raggiunge il valico del Colle di San Bartolomeo (620 metri s.l.m.), già importante nodo stradale verso la Valle Arroscia.
Tali percorsi convergono al Passo di San Bartolomeo sull'antica via del sale, la strada principale che da Oneglia portava in Piemonte tramite il Colle di Nava.
L'insediamento abitativo di Cesio è disposto secondo una serie di numerose vie degradanti in semicerchio verso valle.
Dalla via di mezza costa in fondo al paese si possono raggiungere il piccolo insediamento di crinale Arzeno d'Oneglia, caratteristico borgo rurale, mentre da un'altra strada, sulla destra della statale, si giunge a Cartari, anch'essa frazione cesiense.
L'origine del toponimo è piuttosto controversa in quanto la forma Cezio ricorre soltanto a partire dal secolo XIV come indicazione di residenza (è attestato, per esempio, Facitus Ferrerius de Cezio nel 1346), anche se Cesio sembra più probabilmente da identificarsi con Cèxeno, che è citato nel 1150 a proposito delle decime del territorio del Maro; è inoltre significativo come la dizione locale cezi concordi sia con la prima forma, sia con la seconda.
Rimane tuttavia incerto se il nome del paese sia un toponimo senza etimologia, oppure se si tratti di un prediale senza suffisso, derivante forse dal gentilizio romano Caesius.